
Il documentario esplora la vita e l'arte del cineasta armeno Artavazd Pelesjan, una figura poco conosciuta in Occidente fino agli anni '80, quando il critico francese Serge Daney contribui a far emergere il suo lavoro in Europa. Il film utilizza un innovativo "montaggio a distanza", una tecnica sperimentale che riflette un montaggio interiore e metaforico, offrendo un ritratto profondo e sfuggente del regista. Attraverso incontri a Mosca, il documentario cattura l'essenza intensa e enigmatica di Pelesjan, combinando materiali d'archivio rari e sequenze inedite che documentano momenti chiave della sua vita e carriera. Tra i preziosi reperti emergono scene delle lavorazioni dei suoi film e immagini tratte dall'esame di diploma al VGIK, il rinomato Istituto Panrusso di Cinematografia di Mosca. Questo viaggio visivo e narrativo permette di scoprire la biografia e la poetica di un autore che ha saputo innovare il linguaggio cinematografico con una visione unica e radicale. Il documentario e una testimonianza essenziale per chi ama il cinema d'autore e vuole conoscere l'impatto di un maestro armeno ancora poco esplorato, rivelando il valore artistico di un regista che ha influenzato profondamente il cinema sperimentale.
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